I rischi di un’idea di
autosufficienza della tecnica, quando ci si interroga solo sul come, e non sui
perché
Il capitolo sesto dell’Enciclica Caritas in Veritate di
Papa Benedetto XVI è dedicato allo “Sviluppo dei popoli e la tecnica”. Il
Pontefice spiega come il tema dello sviluppo dei popoli sia “legato intimamente
a quello dello sviluppo di ogni singolo uomo” e “strettamente congiunto con il
progresso tecnologico, con le sue strabilianti applicazioni in campo
biologico”.
La tecnica è utile e necessaria, è “un fatto profondamente
umano, legato all'autonomia e alla libertà dell'uomo”, è “la signoria dello
spirito sulla materia” ma ha anche “un volto ambiguo”, che “può indurre l'idea
dell'autosufficienza della tecnica stessa” quando l’essere umano,
“interrogandosi solo sul come, non considera i tanti perché dai quali è spinto
ad agire”.
Oggi, spiega, le scoperte scientifiche e “le possibilità di
intervento tecnico sembrano talmente avanzate da imporre la scelta tra le due
razionalità: quella della ragione aperta alla trascendenza o quella della
ragione chiusa nell'immanenza”, ma, «attratta dal puro fare tecnico, la ragione
senza la fede è destinata a perdersi nell'illusione della propria onnipotenza.
La fede senza la ragione, rischia l'estraniamento dalla vita concreta delle
persone (154)».
20 luglio 2009
Paolo Centofanti, SRM